Antefatto:
Venerdì 24 giugno 2005, io e il mio amico Davide siamo rimati a casa, il programma era vederci un film. Alle 22 lui deve uscire per andare a casa di un suo amico a farsi prestare non so che cosa, dice che torna in una mezz’oretta, concordiamo per vederci il film dopo, verso le 10 ½ -11.
Bene.
Faccio dello zapping annoiato, ma non trovo molte cose interessanti.
Alle 10 e ¾ Davide si ripresenta a casa con un po di gente: Friso, Tronk, Paul e Cico, cazzeggiamo per decidere il film da vedere, ma le scelta è ardua e il catalogo ormai si restringe a pochi titoli (chi ha già visto questo, chi non ha voglia di vedere quell’altro…)
Nel frattempo passa di lì anche Tommy, che mi propone una skateata in notturna, o meglio: cazzeggio in macchina ed eventualmente una skateata furtiva qua e là. Mi vedo costretto a declinare l’invito, visto che avevo tutta quella gente in casa, e sinceramente, avevo propria voglia di vedere un bel film in compagnia…
Fatto saliente:
Ad un certo punto mi ricordo di avere in casa “La 25° ora”, e siccome fin da inizio serata avevo voglia di vedere un film di Spike Lee (anche se originariamente era “The summer of Sam”) lo “impongo” agli altri, che comunque non hanno nulla da obiettare, anzi. La serata (ormai era quasi mezzanotte) ha inizio…
Il film inizia con uno stralunato Edward Norton, che capiamo subito essere nel giro della malavita, che raccoglie un cane agonizzante, anche se è in ritardo ad un appuntamento con non si sa bene chi, e la sua “spalla” dall’accento russo preme per sbrigarsi.
Vediamo che la scena si svolge sotto al ponte di Brooklin, in una di quelle vie da inseguimento dei telefilm polizieschi ambientati a N.Y. , è notte e il protagonista è il sardonico Norton di Fight Club.
Lee cambia subito scena e vediamo ora il nostro seduto su una panchina con il cane che ha salvato, capiamo ora che fa lo spacciatore ma che è stato beccato.
Da qui in poi il film è tutto un susseguirsi di Flash back e ritorni “al presente” in una New York post 11 settembre, dove l’incertezza la fa da padrona.
Gioca bene coi tempi il buon vecchio Spike, non preoccupandosi troppo di descrivere i poliziotti stronzi (che pure ci sono) o le gang di quartiere (che pure sono citate), ma puntando l’obbiettivo piuttosto sulle “stanze di vita quotidiana” (come direbbe Guccini). Man mano che il film va avanti veniamo a scoprire il protagonista, quando ha conosciuto la sua ragazza (una bellissima Rosario Dawson, che non pochi commenti ha suscitato fra il nostro piccolo pubblico tutto maschile 😉 ), suo padre che gestisce un bar, il suo essere irlandese e i suoi più cari amici: un insegnante ed un agente di borsa (o qualcosa di simile, non so…)
Non vi dico troppo della trama, anche perché il film è tutto giocato sullo scorrere di “quest’ultima” giornata del protagonista, e gli elementi affiorano a poco a poco, assieme al ricordo/coscienza di lui, tuttavia un paio cose posso dirvele:
La 25° ora è un film che descrive uno spaesamento, lo stranimento di un popolo e di una città, è un film che descrive l’amicizia, almeno un certo tipo di amicizia, che fa i conti con la maggiore età, con le invidie, le gelosie, le frustrazioni.
Non scade mai nel patetico, e seppure la scena che verrà più ricordata (quella dello sfogo di Monty nel bagno), pecca un po di retorica e di denuncia sociale già vista, rimane una scena magistrale, dove il monologo va a colpire dritto al cuore (nostro, figuratevi di un medio newyorkese vero) armato di una resa visiva fantastica, con immagini che prendono tanto dal videoclip musicale quanto dall’arte più simbolista.
E’ sicuramente un Lee “cresciuto” quello che ha diretto La 25° ora, che non dimenticato Fa la cosa giusta, ma che sicuramente è oltre. Le storie di ghetto (che comunque si respirano) fanno parte di una realtà più ampia, la realtà di una città colpita al cuore, al suo cuore economico e simbolico, lontano da Harlem (ma comunque vicino a Brooklyn), ma dentro ogni americano. E pur tuttavia non è nemmeno un film sull’11 settembre, è un film che racconta una storia, una giornata; ma come ogni storia personale, anche questa fa i conti con quella “universale”, come ogni giornata di ciascuno anche questa è conseguenza di un passato e premessa di un futuro 8anche se sembra che non ci sia domani).
Insomma, è un film da vedere.
LA 25° ORA
Regia: Spike Lee
Scritto da: David Benioff
Durata: 135 minuti
Paese: USA
Colore: colore
Anno: 2002
Interpreti: Edward Norton, Rosario Dawson, Philip Seymour Hoffman, Anna Paquin, Barry Pepper