Non conoscevo i Nolatzco finchè non me li ha proposti Filippo come band per una serata di musica che s’ipotizzava di organizzare. D’altro canto sono un gruppo relativamente nuovo, e poi non si può conoscere tutto no?
Sta di fatto che la cosa mi ha garbato (come direbbero i toscani), e che la cosa si è trasformata quasi subito in un evento di 4 date. Ai Nolatzco quindi l’onore e l’onere di inaugurare “Dissonanze”.
Ho ascoltato il loro disco (abbastanza di fretta a dire il vero, ma il tempo è stato tiranno) e m’è sembrato un buon disco rock, niente di particolarmente innovativo ma decisamente solido e con una buona miscela di pezzi che, non discostandosi mai dalla forma canzone del rock, si lasciano ascoltare una dietro l’altra. Ad essere onesto una delle cose che maggiormente ha fatto la differenza nella scelta di questa band ferrarese, è stata, oltre all’amicizia che già avevano con Filippo, il fatto che erano in tournè con una formazione a due acustica. L’idea di ascoltare quei pezzi in quella chiave mi ha solleticato non poco. Senza contare che il duo acustico, nel locale della Consulta Giovanile di Cupra, è forse la miglior formazione che si possa immaginare.
Non sto a raccontare tutta la fase preparatoria (e il delirio conseguente) che non avrebbe senso, qui mi preme dire solo che, nonostante l’affluenza non sia stata delle migliori, è stata un gran bella serata. Musicalmente e umanamente.
Musicalmente perchè i Nolatzco in duo acustico funzionano più che bene (alcuni pezzi rendono meglio così che con la band al completo), tirando quell’oretta e mezza di musica in maniera egregia, alternando sapientemente pezzi più arrabbiati a ballate melodiche, con la chitarra sempre in primo piano e il basso che va a compensare egregiamente “lo spazio” lasciato vuoto dagli altri strumenti. Una dozzina di pezzi di rock scarno ed essenziale, senza troppe pretese cantautorali. I Nolatzco sembrano più artigiani di un folk-punk-rock genuino e minimale, nel solco della tradizione più classica, senza però risultare banali.
Umanamente perchè Giovanni e Stefania sono due persone di quelle che dici che hai avuto davvero il piacere di conoscere. Umili, tranquilli, disponibili, simpatici e decisamente alla mano. Genuini. In questo senso la loro musica è espressione della loro personalità. O almeno questo è quello che mi è sembrato in questo poco tempo in cui ho avuto il piacere di godere della loro compagnia. E uno potrebbe dire che avranno poco da tirarsela visto che non sono mica Vasco Rossi. Ok, ma a parte che Giovannie è il bassista di Giorgio Canali (che seppure non è proprio mainstream come Vasco non è nemmeno il più sconosciuto dei musicisti di periferia) e poi probabilmente chi dice così non ha mai avuto troppo a che fare con dei musicisti/artisti e con l’egocentrismo che spesso li caratterizza.
Insomma se sapete che i Nolatzco stanno suonando in qualche locale vicino casa, fidatevi, vale la pena farci una capatina. Per ascoltarli e pure, perchè no, per farci due chiacchiere post concerto.
Qualcuno potrebbe dire che sono di parte, visto che sono fra gli organizzatori, ma davvero direi alla fine che è stata una bella serata, con la giusta atmosfera e della bella gente a suonare e a sentire, e col solo rammarico (più per Giovanni e Stefania che per noi) che ancora rimane difficile convincere le persone che passano la serata al solito bar a bere e dire stronzate a passare a dare un’occhio a 500 metri di distanza in un posto dove possono comunque bere, dire stronzate ed in più ascoltare della musica live.